IL MONDO VISTO ATTRAVERSO GLI OCCHI DI UN BAMBINO

IL MONDO VISTO ATTRAVERSO GLI OCCHI DI UN BAMBINO

Il mondo dei bambini è un mondo in evoluzione, un terreno fertile da innaffiare, coltivare e curare con dedizione e delicatezza. Sa da un lato gli adulti aiutano i piccoli a trovare la loro strada, a loro volta i grandi si arricchiscono attraverso questa relazione e attraverso i loro occhi incontrano o rincontrano il “sé bambino”

che dimora in un corpo adulto. Citando Jung, il “bambino interiore” rappresenta l’inizio e la fine, ciò che esisteva prima di essere uomo e ciò che sarà oltre la morte, rappresenta da un lato la costruzione e l’evoluzione ma al tempo stesso la distruzione del mondo infantile per accedere al mondo adulto. La relazione tra grandi e piccini diventa uno spazio di crescita comune in cui poter utilizzare strumenti di Maria Concetta Guaglianone Il mondo visto attraverso gli occhi di un bambino e attività, come ad esempio la pittura. Attraverso la pittura il bambino si diverte, accede a nuove informazioni ampliando il proprio bagaglio cognitivo, emotivo, affettivo, esplora e lascia traccia della propria espressività ed energia creativa; attraverso le loro “opere d’arte”, in modo non del tutto consapevole, fornisce agli adulti informazioni sui propri stati e vissuti e al contempo riceve risposte che contribuiscono allo sviluppo dell’autostima. Il bambino, con i propri occhi, fotografa il mondo e, attraverso le sue mani, dà forma a ciò che sente. Preservare e stimolare la creatività e aiutare il bambino nella fase di sviluppo significa accompagnarlo in un processo di conoscenza e scoperta, nutrire la mente e il cuore, mantenendo vivo lo stupore e l’immediatezza espressiva, la giocosità, la fantasia, l’immaginazione, l’apertura. Dovremmo imparare ogni giorno dagli occhi di un bambino quando sorride di gioia, quando piange e chiede aiuto, quando osserva e scruta dal basso “i giganti adulti”. Dovremmo preservare e mantenere viva la purezza, l’autenticità e il senso di meraviglia, aspetti di cui il mondo degli adulti viene spesso svuotato a causa della rigidità di schemi, del dover fare e dover essere dimenticando spesso la dimensione del piacere e il senso della propria felicità. I bambini attraverso la loro semplicità e fiducia incondizionata ci insegnano ad aprire il cuore. Citando Dostoevskij: «Quando un uomo ha grossi problemi dovrebbe rivolgersi a un bambino; sono loro, in un modo o nell’altro, a possedere il sogno e la libertà». Occorrerebbe preservare “l’isola che non c’è”, spesso dimenticata e rinnegata da adulti, ma che in fondo al cuore di ognuno c’è ed esiste. E imparare a volare nel punto più alto del cielo con lo stupore degli occhi dei bambini… Recita la canzone: «Seconda stella a destra, questo è il cammino e poi dritto fino al mattino non ti puoi sbagliare, perché quella è l’isola che non c’è e ti prendono in giro se continui a cercarla ma non darti per vinto, perché chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle forse è ancora più pazzo di te».

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PsicheArt

Il mio lavoro è rivolto alla promozione del benessere e della salute psicologica e fisica, si basa su un approccio i cui cardini sono l’integrazione mente-corpo-cuore, la consapevolezza, l’espressività e l’espansione del Sé.

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